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Intelligenza Artificiale

Agenti AI: cosa sono, come funzionano e perché stanno trasformando le aziende

Agenti AI: cosa sono, come funzionano e perché stanno trasformando le aziende

Gli agenti AI stanno trasformando in modo profondo il modo in cui le organizzazioni progettano, orchestrano ed eseguono attività operative e analitiche.

Attraverso la combinazione di ragionamento autonomo, capacità di interazione e accesso a strumenti digitali, gli agenti consentono alle aziende di delegare attività complesse a sistemi intelligenti in grado di operare in modo coordinato con le persone e con altri software.

Punti Chiave

  • Gli agenti AI non sono semplici chatbot più evoluti, ma veri operatori digitali autonomi che eseguono task operativi e cognitivi.
  • Possono essere implementati come singoli agenti o come sistemi multi-agente orchestrati, che funzionano come un team digitale.
  • I casi d’uso più maturi riguardano analisi documentale, sviluppo software, data processing e automazione di processi ripetitivi.
  • I benefici principali: maggiore velocità di esecuzione, meno errori, più scalabilità e migliore governance dei processi.
  • La scelta di una piattaforma di agenti AI va fatta guardando a modularità, integrazioni, sicurezza, ruoli e permessi e auditabilità (es. compliance a GDPR, ISO 27001).

Che cos’è un agente AI (e perché non è un semplice chatbot)

Un agente AI è un sistema software basato su modelli di intelligenza artificiale generativa e algoritmica, progettato per eseguire in autonomia attività operative o cognitive per conto di un utente o di un sistema informativo. A partire da un obiettivo o da una richiesta, l’agente interpreta il contesto, attiva un processo di reasoning, scompone il compito in step operativi e seleziona strumenti e risorse necessari per completarlo.

Secondo Gartner, entro il 2026 il 40% delle applicazioni enterprise integrerà agenti di intelligenza artificiale specifici per attività, segnando l’inizio di un cambiamento strutturale nei modelli di produttività e nel modo in cui le aziende orchestrano i propri processi.

L’agente AI è progettato per:

  • interpretare un obiettivo o una richiesta,
  • analizzare il contesto (quali documenti, quali sistemi, quali vincoli),
  • pianificare le azioni,
  • selezionare strumenti e risorse,
  • eseguire in autonomia le attività operative o cognitive necessarie.

Agenti AI vs chatbot tradizionali

Nel linguaggio comune, gli agenti AI vengono talvolta assimilati ai chatbot. In realtà si tratta di due categorie con livelli di capacità e autonomia molto diversi.

Un chatbot tradizionale risponde a domande frequenti, si basa su regole, intenti predefiniti o alberi decisionali, opera in un perimetro conversazionale limitato e dispone di una memoria ridotta con capacità di adattamento modeste.

Un agente AI, invece, dispone di memoria operativa e di un contesto esteso, può apprendere nel tempo entro i vincoli di governance definiti, esercita una maggiore autonomia decisionale all’interno del proprio perimetro, si integra con tool, API, database e sistemi aziendali ed è in grado di gestire workflow complessi che vanno oltre la mera interazione testuale.

Tabella comparativa: agente AI vs chatbot tradizionale:

Aspetto Chatbot tradizionale Agente AI
Obiettivo principale Rispondere a domande, gestire conversazioni semplici Eseguire task operativi e cognitivi end-to-end
Logica di funzionamento Regole, intenti predefiniti, alberi decisionali Reasoning, pianificazione, decomposizione dei task
Memoria Limitata, spesso legata alla singola sessione Memoria operativa e contestuale, anche persistente
Autonomia decisionale Molto bassa, segue script Media/alta, decisioni entro vincoli e policy definite
Accesso a strumenti esterni Generalmente limitato o assente API, database, sistemi aziendali, tool di sviluppo
Complessità dei workflow Bassa, prevalentemente conversazionale Alta, supporta workflow multi-step e multi-sistema
Collaborazione con altri agenti Non prevista Possibile collaborazione con altri agenti e orchestratore
Ruolo in azienda Frontline informativo / supporto di base Operatore digitale specializzato (analisi, sviluppo, qualità, ecc.)

 

Architetture a singolo agente vs sistemi multi-agente

Una volta definito il concetto di agente AI, il passo successivo riguarda le modalità di implementazione. A livello architetturale, le aziende possono adottare:

  • un modello a singolo agente AI, focalizzato su specifici use case;
  • un sistema multi-agente con orchestratore, pensato per processi più articolati.

Singolo agente AI

Il modello a singolo agente rappresenta una scelta naturale per le fasi iniziali di adozione.

In questo scenario:

  • l’agente riceve la richiesta dall’utente o da un sistema;
  • pianifica il flusso di lavoro;
  • interagisce direttamente con API, tool e sistemi;
  • esegue il task end-to-end.

Il singolo agente è particolarmente adatto per:

  • use case verticali e ben delimitati (ad esempio analisi di una specifica tipologia di documento o generazione di un determinato report);
  • MVP e progetti pilota, utili per validare il valore di business;
  • contesti in cui si sta costruendo progressivamente competenza interna sugli agenti AI.

Sistema multi-agente con orchestratore

Per processi più complessi, interfunzionali o con molte dipendenze applicative, risulta più efficace adottare un’architettura multi-agente.

Un agente orchestratore/coordinatore riceve l’obiettivo, scompone il task in sotto-attività e assegna le attività agli agenti specializzati.

Gli agenti specializzati, invece, si occupano di ambiti specifici, come l’analisi documentale e la data extraction, lo sviluppo e la revisione del codice, l’interrogazione di API e l’integrazione con sistemi legacy, oltre ad attività di reporting, compliance e validazione.

Il modello riproduce la logica di un team di progetto: l’orchestratore opera come project manager digitale, mentre gli altri agenti svolgono ruoli specialistici.

Tabella comparativa: singolo agente vs sistema multi-agente

Aspetto Singolo agente AI Sistema multi-agente con orchestratore
Complessità del setup Più semplice Maggiore complessità progettuale
Tipologia di use case Verticali, ben delimitati Processi complessi e cross-funzionali
Scalabilità Limitata alle capacità del singolo agente Scalabilità intrinseca (aggiunta/rimozione agenti specializzati)
Gestione del carico Presenza di un unico collo di bottiglia Distribuzione del carico su più agenti
Resilienza Dipendenza da un’unica entità Maggiore resilienza grazie alla ridondanza di ruoli
Osservabilità Più semplice ma meno granulare Tracciabilità dettagliata per singolo agente e per workflow
Manutenzione Più semplice nel breve termine Più complessa, ma più flessibile nel lungo periodo
Fit per progetti enterprise Adeguato per POC e use case specifici Ottimale per piattaforme e programmi di trasformazione su larga scala

Come collaborano gli agenti: memoria, strumenti e modalità operative

Per generare valore misurabile, non basta introdurre singoli agenti: è necessario definire il modello di collaborazione tra agenti, persone e sistemi.

Collaborazione e memoria condivisa

Gli agenti operano all’interno di un perimetro definito, condividono informazioni tramite una memoria comune e rendono disponibili risultati intermedi riutilizzabili lungo il workflow. Questo approccio riduce ridondanze, mantiene allineato lo stato del processo e abilita forme di apprendimento basate sui feedback degli utenti.

Accesso a strumenti esterni

Affinché gli agenti possano incidere sui processi reali, devono integrarsi con l’ecosistema IT esistente.

In particolare, possono connettersi a:

  • API di ERP, CRM, sistemi di ticketing e DMS;
  • database e data warehouse;
  • tool di sviluppo (repository Git, pipeline CI/CD);
  • sistemi documentali e knowledge base;
  • servizi esterni (ad esempio OCR, firma digitale, strumenti di monitoring).

In questo modo, l’agente opera come un operatore digitale integrato nei processi e non come un componente isolato.

Modalità operative: cooperazione uomo–agente

Il livello di autonomia attribuito agli agenti può variare in funzione del processo e del profilo di rischio:

Collaborativa in tempo reale (co-pilot)

  • L’utente interagisce con l’agente durante l’esecuzione, fornendo input, correzioni e approvazioni. È una modalità adatta alle fasi iniziali di adozione o ai processi più sensibili.

Full delegation

  • L’agente o il sistema multi-agente gestisce l’intero task in autonomia, limitandosi a restituire l’output o aggiornare i sistemi di riferimento. È indicata per processi ripetitivi, standardizzati e con rischi limitati.

Modalità ibrida

  • Gli agenti eseguono la maggior parte delle attività, ma sono previsti punti di validazione umana su step critici (ad esempio approvazione legale o decisioni con impatti rilevanti su clienti e compliance).

Benefici misurabili per il business

L’adozione di agenti AI impatta in modo diretto su alcune dimensioni chiave delle performance operative, generando valore soprattutto quando potenzia il ragionamento ad alto livello affiancando quello umano come strumento accelerativo, non di delega. Il contributo dell’AI emerge quando aiuta ad affrontare problemi complessi, rispondere a domande difficili, individuare pattern nascosti nei dati.

Velocità di esecuzione

Attraverso l’orchestrazione multi-agente è possibile comporre in modo dinamico un team digitale con competenze di analisi, sviluppo, validazione e documentazione. Le attività vengono eseguite in parallelo, riducendo i tempi rispetto ai processi sequenziali tradizionali. In questo modo, l’uso combinato di machine learning, NLP e task decomposition accelera fasi critiche come analisi, controllo e reporting.

Scalabilità operativa

I team digitali basati su agenti AI sono scalabili per definizione:

  • è possibile aumentare il numero di agenti attivi in base al carico di lavoro;
  • si possono gestire più processi o progetti in parallelo;
  • si attenua la necessità di aumentare l’organico per assorbire picchi di domanda.

Questo approccio facilita il rispetto degli SLA e la gestione di stagionalità o variazioni improvvise nei volumi.

Tracciabilità, governance e compliance

Ogni azione svolta dagli agenti può essere registrata con log strutturati, associata a dati di contesto (input, output, strumenti utilizzati, momento dell’esecuzione) e messa a disposizione di funzioni di controllo e audit. In questo modo si costruisce un audit trail completo dei processi automatizzati, che supporta il controllo interno, facilita le verifiche esterne e contribuisce all’aderenza a normative come GDPR, standard ISO 27001, requisiti di vigilanza di settore, linee guida IVASS, ecc.

Come scegliere una piattaforma di agenti AI in contesti B2B

In contesti B2B e enterprise, la scelta di una piattaforma di agenti AI è una decisione che incide su processi, governance e rischi, non solo sull’architettura IT.

Modularità e flessibilità architetturale

Una piattaforma efficace dovrebbe:

  • consentire la definizione di agenti e componenti come moduli riusabili;
  • permettere la loro combinazione in modo differenziato per processo o linea di business;
  • facilitare l’evoluzione nel tempo senza imporre lock-in eccessivi su tecnologia o vendor.

Questo approccio riduce il costo di evoluzione e aumenta la capacità di adattamento rispetto a nuovi use case.

Integrazione con sistemi esistenti

Dal punto di vista operativo, è essenziale che la piattaforma:

  • disponga di connettori o API verso ERP, CRM, ticketing, DMS e repository documentali;
  • sia in grado di interoperare con sistemi legacy già presenti;
  • rispetti gli standard esistenti in termini di autenticazione, sicurezza e monitoraggio.

In assenza di integrazione, il rischio è creare nuovi silos informativi, limitando l’impatto dell’automazione agentica sul core business.

Capacità di orchestrazione e interazione

Un sistema maturo deve offrire:

  • supporto a interazioni sincrone e asincrone tra agenti e utenti;
  • possibilità di configurare full delegation, supervisione umana e modalità ibride;
  • capacità di orchestrare workflow complessi multi-step, che coinvolgono più agenti e più sistemi applicativi.

La qualità dell’orchestrazione rappresenta spesso il fattore distintivo tra una soluzione sperimentale e una piattaforma pronta per la produzione.

Ruoli, permessi, policy di sicurezza

In un contesto regolamentato, la gestione di ruoli e permessi è centrale:

  • ogni agente deve operare con diritti limitati al proprio perimetro;
  • l’accesso a dati sensibili, sistemi critici e funzioni ad alto impatto deve essere controllato;
  • le policy di sicurezza devono essere applicabili anche a livello di singolo agente (lettura/scrittura dati, uso di tool, esecuzione di operazioni).

In questo modo si coniuga autonomia operativa con controllo e mitigazione del rischio.

Governance, auditabilità e compliance

Infine, la piattaforma dovrebbe fornire strumenti per:

  • tracciare in modo strutturato le azioni svolte dagli agenti;
  • generare report per funzioni di risk, compliance e audit;
  • gestire in modo coerente temi come retention, anonimizzazione e pseudonimizzazione dei dati.

In molte realtà enterprise, questi aspetti rappresentano l’elemento abilitante (o bloccante) per l’adozione su scala.

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FAQ: Domande Frequenti

Che cosa distingue un agente AI da un chatbot tradizionale?

Un agente AI è progettato per eseguire attività operative o cognitive in autonomia, utilizzando capacità di reasoning, memoria, accesso a tool e API, e possibilità di collaborare con altri agenti.
Un chatbot tradizionale invece opera principalmente tramite regole o intenti predefiniti e si limita alla gestione conversazionale, senza autonomia né capacità di eseguire workflow complessi.

Come funziona un sistema multi-agente?

Un sistema multi-agente prevede un agente orchestratore che riceve l’obiettivo, scompone il task in sotto-attività e attiva gli agenti più adatti.
Gli agenti specializzati eseguono compiti specifici (analisi documentale, interrogazione API, sviluppo software, validazione).

Gli agenti collaborano tramite:

  • memoria condivisa,
  • accesso a strumenti esterni,
  • scambio continuo di informazioni operative.

Quali modalità operative può assumere un’architettura multi-agente?

Tre sono le modalità:

  1. Collaborativa in tempo reale – l’utente interagisce durante l’esecuzione.
  2. Full delegation – gli agenti completano il task senza intervento umano.
  3. Modalità ibrida – prevede step di validazione umana in fasi intermedie.

Per quali attività aziendali gli agenti AI sono più utili?

Gli agenti AI possono automatizzare processi con diversi livelli di complessità. I casi d’uso principali sono:

  • Analisi documentale (acquisizione, estrazione, normalizzazione, categorizzazione e generazione di insight).
  • Sviluppo software tramite team digitali composti da agenti specializzati.
  • Ottimizzazione di task ripetitivi (ricerca duplicati, controllo qualità, validazione dati, gestione richieste).

Perché l’analisi documentale è un caso d’uso particolarmente adatto agli agenti AI?

Perché combina attività ripetitive, elevato volume di documenti, necessità di estrazione dati e classificazione, e presenza di regole chiare. Gli agenti possono elaborare migliaia di documenti, identificare informazioni chiave e generare output strutturati da integrare nei sistemi aziendali.

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